Se hai un sito web e ti interessa capire come viene visto da Google, Search Console è il primo strumento da configurare. Ti permette di vedere per quali ricerche appari, se ci sono errori da correggere, quali pagine stanno funzionando e come si comporta la sitemap.
La cosa interessante? Puoi fare tutto in 10 minuti, anche se non sei uno smanettone.
E alla fine trovi pure una checklist pronta da scaricare, così non ti perdi nessun passaggio.
Di cosa parleremo..
Perché attivare subito Google Search Console?
Google Search Console è uno strumento gratuito che ci mette a disposizione una quantità enorme di dati utili su come Google interpreta il nostro sito. Una volta configurato, ci permette di sapere:
- quali pagine sono indicizzate e quali no
- per quali parole chiave compaiono i nostri contenuti nei risultati di ricerca
- da dove arrivano i clic e su quali dispositivi
- se ci sono problemi tecnici da risolvere, come errori nei dati strutturati, nella sitemap o nella copertura delle pagine
Inoltre possiamo inviare manualmente le pagine che vogliamo far indicizzare, ricevere notifiche su eventuali penalizzazioni e tenere sotto controllo l’andamento delle impressioni e dei clic nel tempo.
Cosa ti serve prima di iniziare
Prima di metterci al lavoro, è meglio assicurarsi di avere a portata di mano tutto il necessario. Anche se la configurazione richiede solo pochi minuti, ci sono alcune cose che ci serviranno per completare l’operazione senza intoppi:
- un account Google attivo, con accesso alla Gmail che useremo per collegare il sito
- accesso al backend del sito (ad esempio WordPress, Joomla, o altro CMS)
- accesso al dominio, cioè al pannello DNS del provider che gestisce il dominio (come Aruba, GoDaddy, SiteGround, ecc.)
- in alternativa, se usiamo WordPress, possiamo sfruttare il plugin Site Kit by Google che semplifica tutto in automatico
Passaggi pratici per configurare search console
Accedi o crea un account su google search console
Per prima cosa andiamo su https://search.google.com/search-console e accediamo con il nostro account Google. Se è la prima volta che usiamo lo strumento, ci verrà chiesto di aggiungere una proprietà (cioè un sito web).
👉 Attenzione: se stiamo usando WordPress e abbiamo installato il plugin Site Kit by Google, non serve fare questo passaggio: il plugin fa tutto in automatico, compresa la creazione dell’account Search Console e il collegamento al sito.
Se invece stiamo procedendo manualmente, clicchiamo su “Aggiungi proprietà” e continuiamo con il passo successivo.
Aggiungi una nuova proprietà
A questo punto ci viene chiesto di scegliere tra due opzioni:
- Dominio: consente di monitorare tutti i sottodomini (es. www, blog, shop) e tutti i protocolli (http e https). Richiede l’accesso al DNS per la verifica.
- Prefisso URL: consente di monitorare solo una versione specifica del sito (es. https://www.miosito.it). Supporta più metodi di verifica, quindi è spesso più semplice da impostare.
Se stiamo configurando a mano e non abbiamo accesso al DNS, conviene scegliere l’opzione “Prefisso URL” e inserire l’indirizzo completo del sito, comprensivo di protocollo (http o https) e www se presente.
Verifica la proprietà
Dopo aver inserito l’indirizzo del sito, dobbiamo dimostrare a Google che ne siamo i proprietari. Ci sono diversi metodi disponibili:
- File HTML: Google fornisce un file da caricare nella root del sito ad esempio tramite ftp (puoi usare FileZilla), per verificare come accedere da FTP chiedi al tuo hosting quali sono i dati di accesso FTP
- Tag HTML: da inserire nell’
<head>
del sito, utile se abbiamo accesso al codice o usiamo un plugin SEO come Rank Math o Yoast - Google Analytics: funziona solo se lo stesso account ha accesso a GA già configurato sul sito
- Google Tag Manager: vale lo stesso discorso, funziona se GTM è già operativo e associato all’account
- Record DNS (TXT): da aggiungere nel pannello DNS del dominio
- Plugin Site Kit by Google: se usiamo WordPress, è il metodo più semplice. Basta installare Site Kit, accedere con lo stesso account Google e autorizzare i collegamenti: il plugin si occupa di tutto, compresa la verifica automatica.
Qualsiasi metodo scegliamo, una volta verificata la proprietà, Google ci reindirizza alla dashboard principale della Search Console.
Attiva l’invio della Sitemap
Una volta verificato il sito, il passo successivo è inviare la sitemap a Google, così può scoprire tutte le pagine presenti e indicizzarle più facilmente. Dal menu a sinistra della Search Console clicchiamo su “Sitemap”, inseriamo l’URL del file (di solito è qualcosa tipo https://www.tuosito.it/sitemap.xml
oppure, se usi Yoast su WP, è https://www.tuosito.it/sitemap_index.xml
) e premiamo Invia.
È importante che:
- la sitemap sia già generata (i plugin SEO come Rank Math o Yoast lo fanno in automatico)
- l’URL sia corretto e accessibile
- dopo l’invio, controlliamo che lo stato sia “Successo” e che le pagine risultino indicizzate, se non lo è proviamo a ricaricare la pagina delle sitemap dopo qualche minuto. Se ancora non è “verde” lo status, allora verifichiamo che la sitemap sia realmente raggiungibile da GoogleBOT
Google aggiornerà la lettura della sitemap in automatico nei giorni successivi.
Checklist gratuita: scaricala ora
Per rendere tutto ancora più semplice, abbiamo preparato una checklist gratuita in PDF da scaricare e tenere a portata di mano. Riassume ogni passaggio necessario per configurare correttamente Google Search Console in meno di 10 minuti, così puoi seguire il processo passo dopo passo senza dimenticare nulla.
Nella checklist trovi:
- i requisiti iniziali da avere pronti
- tutti i metodi di verifica spiegati in breve
- il dettaglio su come inviare la sitemap
- uno spazio per spuntare man mano le operazioni completate
📥 Scarica subito la checklist e consultala o stampala ogni volta che devi configurare un nuovo sito.