Immaginiamo il web come una gigantesca metropoli globale.
Vi troveremo piazze, negozi, biblioteche, uffici: insomma tanti luoghi digitali dove ci informiamo, lavoriamo, socializziamo e viviamo una parte sempre più consistente delle nostre vite.
Ora, immaginiamo che in questa città molte porte siano chiuse a chiave, che le rampe per le sedie a rotelle non esistano e che le indicazioni siano scritte in un linguaggio incomprensibile per alcuni.
Quanto descritto è esattamente ciò che accade quando un sito web non è accessibile.
Per molte persone, azioni quotidiane come leggere una notizia, prenotare una visita o partecipare a una conversazione online diventano frustranti, se non impossibili.
Parleremo proprio di questo: di accessibilità web, ora un aspetto obbligatorio per il nuovo regolamento Europeo. Vedremo perché è un tema che riguarda tutti noi e come le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) ci offrano una mappa per costruire un mondo digitale più giusto e aperto. L’obiettivo è capire come si progetta un’esperienza online che non lasci indietro nessuno, trasformando il concetto di inclusività da una bella parola a una realtà concreta.
Di cosa parleremo..
Che cos’è l’accessibilità web e perché è fondamentale
Spesso si pensa all’accessibilità web come a un argomento tecnico, una sorta di “extra” da aggiungere a un sito se avanza tempo o budget. In realtà, è qualcosa di molto più profondo.
L’accessibilità web significa progettare e sviluppare siti, applicazioni e strumenti digitali in modo che possano essere utilizzati da chiunque, indipendentemente dalle capacità fisiche, sensoriali o cognitive.
Parliamo di persone con disabilità visive (come cecità o ipovisione), uditive, motorie (che magari non possono usare un mouse) o cognitive (come disturbi dell’apprendimento).
Ma l’accessibilità non si ferma qui: va a beneficio anche di chi ha limitazioni temporanee (un braccio rotto), situazionali (chi naviga sotto il sole con uno schermo poco visibile) o legate all’invecchiamento.
Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web, disse:
Il potere del Web è nella sua universalità. L’accesso da parte di tutti, indipendentemente dalla disabilità, è un aspetto essenziale
Una frase che riassume perfettamente il concetto: l’accesso all’informazione e ai servizi digitali è un diritto umano fondamentale nell’era moderna, non un lusso o una concessione.
Quali sono i vantaggi di un sito accessibile: dall’etica al business
Un sito accessibile è, prima di tutto, un atto di responsabilità sociale e civile.
Ma i benefici vanno ben oltre l’etica. Un’interfaccia web progettata secondo i principi di accessibilità è quasi sempre un’interfaccia migliore per tutti gli utenti. Un design pulito, una navigazione chiara e contenuti ben strutturati migliorano l’esperienza utente (User Experience) generale, rendendo il sito più facile e piacevole da usare.
Questo ovviamente va a tradursi in vantaggi concreti: un pubblico più ampio, un aumento del tempo di permanenza sulle pagine e tassi di conversione più alti.
Anche i motori di ricerca, come Google, premiano i siti accessibili.
Pratiche come l’uso corretto dei tag HTML e degli attributi ARIA, la presenza di testi alternativi per le immagini e la trascrizione dei video aiutano i crawler a comprendere meglio i contenuti, migliorando il posizionamento SEO.
Infine, non va dimenticato l’aspetto legale: in molti Paesi, inclusa l’Italia e l’Unione Europea, esistono normative che obbligano le pubbliche amministrazioni e le aziende di determinate dimensioni a rispettare precisi standard di accessibilità, pena sanzioni.
Le basi delle WCAG (Web Content Accessibility Guidelines)
Cosa sono le WCAG e chi le definisce: il ruolo del W3C
Se l’accessibilità è l’obiettivo, le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) sono la strada maestra per raggiungerlo. Si tratta di un insieme di linee guida tecniche, riconosciute a livello internazionale, che spiegano come rendere i contenuti web accessibili.
Non sono una legge, ma uno standard tecnico a cui le leggi di molti Paesi fanno riferimento.
A redigere e aggiornare queste preziose direttive è il World Wide Web Consortium (W3C), l’organizzazione no-profit che guida lo sviluppo degli standard del web. All’interno del W3C, il gruppo di lavoro specifico che si occupa di questo è la Web Accessibility Initiative (WAI).
Il loro scopo è fornire un unico punto di riferimento condiviso per sviluppatori, designer e creatori di contenuti, per garantire che il web cresca in modo ordinato e, soprattutto, inclusivo.
Le WCAG sono stabili, testabili e applicabili a qualsiasi tecnologia web, rappresentando il pilastro su cui si fonda l’accessibilità digitale moderna.
L’evoluzione delle linee guida: dalle WCAG 1.0 alle versioni più recenti
Il percorso delle WCAG è iniziato nel 1999 con la pubblicazione delle WCAG 1.0. Prime linee guida rivoluzionarie per l’epoca, ma che si concentravano molto sugli aspetti tecnici legati all’HTML.
Con l’evoluzione del web, si è resa necessaria una revisione più profonda, che ha portato nel 2008 alle WCAG 2.0. Una versione che ha introdotto un cambiamento fondamentale, basando le linee guida non più sulla tecnologia, ma su quattro principi universali.
Nel 2018 sono state pubblicate le WCAG 2.1, un’estensione delle 2.0 che ha aggiunto nuovi criteri di successo per affrontare meglio le esigenze degli utenti con disabilità cognitive e di apprendimento, e per migliorare l’accessibilità sui dispositivi mobili.
La versione più recente, WCAG 2.2, pubblicata nel 2023, ha ulteriormente ampliato questi criteri, focalizzandosi su aspetti come la visibilità dei controlli e la prevenzione di errori di input. Un processo di aggiornamento continuo che dimostra l’impegno del W3C nel mantenere le linee guida al passo con un panorama tecnologico in costante mutamento.
Quali sono i quattro principi fondamentali delle WCAG
Le WCAG 2.x si basano su quattro principi che costituiscono le fondamenta dell’accessibilità. Ogni contenuto o funzionalità web deve essere
- Percepibile,
- Utilizzabile,
- Comprensibile,
- Robusto.
Questi principi sono noti con l’acronimo POUR.
Il WCAG Percepibile: rendere i contenuti fruibili attraverso i sensi
Il primo principio, Percepibile, stabilisce che le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere presentati in modo che gli utenti possano percepirli. In parole semplici, un utente deve essere in grado di “vedere” o “sentire” i contenuti.
Questo significa fornire alternative testuali (i cosiddetti “alt text”) per le immagini, in modo che gli screen reader possano descriverle a chi non può vederle.
Significa anche fornire sottotitoli per i video, per chi non può sentire l’audio, e assicurarsi che i contenuti siano presentabili in layout differenti (ad esempio, con testo ingrandito) senza perdere informazioni.
Un altro aspetto cruciale è il contrasto cromatico: testo e sfondo devono avere un contrasto sufficiente per essere leggibili anche da persone con ipovisione.
Il WCAG Utilizzabile: garantire che l’interfaccia sia navigabile e funzionale
Il secondo principio, Utilizzabile, si concentra sull’interazione. I componenti dell’interfaccia e la navigazione devono essere funzionanti per tutti.
Un requisito chiave è che tutte le funzionalità del sito siano accessibili tramite tastiera.
Molti utenti con disabilità motorie, infatti, non usano il mouse e si affidano esclusivamente alla tastiera o a dispositivi di input alternativi che ne simulano il funzionamento.
È inoltre fondamentale dare agli utenti tempo sufficiente per leggere e utilizzare i contenuti, evitando elementi che si muovono o scompaiono troppo in fretta.
Bisogna anche progettare la navigazione in modo logico e coerente, fornendo titoli di pagina chiari e meccanismi per aiutare gli utenti a orientarsi, come le “briciole di pane” (breadcrumb).
Il WCAG Comprensibile: assicurare che contenuti e operazioni siano chiari
Il terzo principio, Comprensibile, riguarda la chiarezza delle informazioni e dell’interfaccia. Non basta che un utente possa percepire e utilizzare un sito; deve anche essere in grado di capirlo.
Questo implica scrivere testi chiari e semplici, evitando un linguaggio eccessivamente complesso o gergale, a meno che non sia strettamente necessario.
La lingua di ogni pagina deve essere definita nel codice, in modo che gli screen reader possano utilizzare la pronuncia corretta.
Le operazioni devono essere prevedibili: un link deve sembrare un link e un pulsante deve comportarsi come un pulsante. Infine, il sito dovrebbe aiutare gli utenti a evitare e correggere gli errori.
Messaggi di errore chiari e suggerimenti su come compilare correttamente un modulo sono esempi perfetti di questo principio in azione.
Il WCAG Robusto: creare contenuti compatibili con le tecnologie assistive attuali e future
L’ultimo principio, Robusto, è il più tecnico, ma non meno importante.
I contenuti devono essere abbastanza robusti da poter essere interpretati in modo affidabile da una vasta gamma di programmi utente, comprese le tecnologie assistive.
Questo significa scrivere codice valido e pulito, rispettando gli standard web (come HTML e CSS). Un codice ben scritto garantisce che il sito funzioni correttamente su diversi browser, sistemi operativi e dispositivi, ma soprattutto che sia compatibile con gli screen reader, i software di ingrandimento e altri strumenti che le persone con disabilità usano per navigare.
Un sito robusto è un sito che non “si rompe” quando viene visualizzato con una tecnologia diversa da quella per cui è stato originariamente pensato, garantendo la sua longevità e la sua portata.
Quali sono i livelli di conformità WCAG: A, AA, AAA
Per aiutare le organizzazioni a implementare le WCAG, sono stati definiti tre livelli di conformità, che indicano il grado di accessibilità raggiunto: A (il più basso), AA e AAA (il più alto).
WCAG Livello A: i requisiti di base per l’accessibilità
Il Livello A rappresenta il requisito minimo di accessibilità. Soddisfare questo livello significa rimuovere le barriere più gravi e invalidanti. Ad esempio, include criteri come la presenza di testi alternativi per tutte le immagini informative e la possibilità di navigare l’intero sito tramite tastiera.
Un sito che non raggiunge nemmeno il livello A è inaccessibile per ampie fasce di utenti.
Sebbene sia il primo passo fondamentale, fermarsi al Livello A non è considerato sufficiente per garantire un’esperienza digitale realmente inclusiva.
WCAG Livello AA: lo standard di riferimento per la maggior parte dei siti
Il Livello AA è lo standard di riferimento a cui la maggior parte dei siti web dovrebbe puntare. È anche il livello richiesto dalle leggi sull’accessibilità di molti Paesi, inclusa l’Unione Europea, per i siti della pubblica amministrazione e di aziende private di interesse pubblico.
Il Livello AA include tutti i criteri del Livello A e ne aggiunge di nuovi, più stringenti. Tra questi, requisiti sul contrasto cromatico tra testo e sfondo, sottotitoli per i contenuti multimediali e una chiara indicazione del focus visivo durante la navigazione da tastiera.
Raggiungere la conformità AA significa offrire un’esperienza di alta qualità e accessibile alla stragrande maggioranza degli utenti.
WCAG Livello AAA: il massimo livello di accessibilità, per servizi specifici
Il Livello AAA è il livello di conformità più elevato e rigoroso.
Include tutti i criteri dei livelli A e AA, aggiungendone altri ancora più specifici.
Ad esempio, richiede un contrasto cromatico molto più elevato, l’interpretazione nel linguaggio dei segni per i contenuti multimediali e un linguaggio estremamente semplice per i testi.
Raggiungere la piena conformità AAA può essere molto complesso e non è sempre realizzabile per l’intero sito. Per questo motivo, è generalmente considerato un obiettivo per sezioni specifiche di un sito o per applicazioni destinate a un pubblico con esigenze particolari, come persone anziane o con disabilità cognitive.
Esempi pratici di accessibilità
Testo alternativo per le immagini: descrivere ciò che non si vede
Uno degli esempi più classici e importanti di accessibilità è il testo alternativo (alt text). Si tratta di una breve descrizione testuale associata a un’immagine nel codice HTML.
Quando un utente non vedente naviga la pagina con uno screen reader, questo software legge ad alta voce il testo alternativo, descrivendo il contenuto dell’immagine.
Un buon alt text non dice “immagine di”, ma va dritto al punto: “Un gatto nero dorme su una pila di libri“. Se l’immagine è puramente decorativa e non aggiunge informazioni, l’alt text va lasciato vuoto (alt=""
) per indicare allo screen reader di ignorarla.
Una semplice pratica che fa un’enorme differenza, trasformando un’esperienza visiva in un’informazione accessibile.
Contrasto cromatico e leggibilità del testo
Hai mai provato a leggere un testo grigio chiaro su uno sfondo bianco? È faticoso per chiunque, ma per una persona con ipovisione può essere impossibile. Le WCAG definiscono requisiti precisi per il rapporto di contrasto tra il colore del testo e quello dello sfondo. Per il livello AA, il rapporto minimo è di 4.5:1 per il testo di dimensioni normali e di 3:1 per il testo grande. Esistono numerosi strumenti online gratuiti che permettono di verificare se le combinazioni di colori scelte rispettano questi criteri. Garantire un buon contrasto non è solo una questione di accessibilità, ma migliora la leggibilità per tutti gli utenti, in qualsiasi condizione di luce.
Navigazione da tastiera e l’importanza dei focus visibili
Molti utenti non possono usare il mouse. Per loro, la tastiera è lo strumento principale per navigare.
Un sito accessibile deve permettere di raggiungere ogni elemento interattivo (link, pulsanti, campi di modulo) usando il tasto “Tab“.
Ma non basta: è fondamentale che l’elemento che ha il “focus” in quel momento sia chiaramente visibile. Un obiettivo che si ottiene con un indicatore di focus, solitamente un bordo colorato o un contorno che appare attorno all’elemento selezionato.
Senza un focus visibile, l’utente che naviga da tastiera non saprebbe dove si trova nella pagina, rendendo l’interazione impossibile. È come muoversi in una stanza buia senza poter toccare nulla: frustrante e inutile.