Il modo in cui Google esplora le pagine di un sito può fare davvero la differenza tra un contenuto che viene trovato facilmente e uno che resta invisibile.
Tutto ruota attorno a una risorsa spesso sottovalutata: il crawl budget. Se hai un sito con tante pagine o pubblichi contenuti spesso, sapere come Google decide cosa scansionare e quando è fondamentale. Non si tratta solo di farsi trovare, ma di non sprecare tempo e risorse con pagine inutili o poco rilevanti.
Di cosa parleremo..
Che cos’è il Crawl Budget
Il crawl budget è la quantità di pagine che Googlebot decide di scansionare su un sito in un determinato intervallo di tempo. In pratica, è come se Google avesse un numero limitato di porte da aprire ogni volta che visita il tuo sito. Se il sito è grande o ha molte pagine nuove o aggiornate, sapere quante ne verranno effettivamente visitate è fondamentale. Non tutte le pagine, infatti, vengono scansionate subito o con la stessa frequenza.
Quando il budget viene sprecato su pagine non importanti, duplicate o inutili, le pagine davvero rilevanti rischiano di rimanere fuori dai radar di Google.
Perché il crawl budget è importante
Avere un buon crawl budget significa dare a Google la possibilità di trovare e aggiornare le pagine giuste al momento giusto. Si tratta di un aspetto particolarmente importante per i siti con molte pagine, come e-commerce, magazine o portali con aggiornamenti frequenti.
Se Google non riesce a scansionare tutto in modo efficace, alcune pagine rischiano di non essere indicizzate, o di esserlo con molto ritardo.
Quando il crawl budget viene gestito male, Googlebot può perdere tempo su contenuti irrilevanti o duplicati, lasciando fuori quelli davvero strategici per la visibilità organica. Ottimizzarlo, quindi, vuol dire fare in modo che le risorse di scansione vengano usate nel miglior modo possibile.
Come google determina il Crawl Budget
Google assegna il crawl budget a un sito basandosi principalmente su due fattori: il crawl rate limit e il crawl demand.
Il crawl rate limit è la quantità massima di richieste che Googlebot può fare senza sovraccaricare il server del sito. Se il sito risponde rapidamente, Google aumenta il ritmo di scansione. Se invece il server è lento o dà errori, il ritmo viene ridotto automaticamente per non causare problemi.
Il crawl demand, invece, riguarda l’interesse che Google ha nel contenuto del sito. Le pagine più aggiornate, popolari o con più link ricevuti tendono a essere scansionate più spesso. Se un sito pubblica spesso nuovi contenuti o subisce modifiche frequenti, la domanda di scansione sarà naturalmente più alta.
Fattori che influenzano il crawl budget
Google non assegna il crawl budget in modo casuale. Ci sono diversi elementi che incidono su quante pagine vengono scansionate e con quale frequenza. Alcuni fattori dipendono dalla configurazione tecnica del sito, altri dalla qualità e dal comportamento dei contenuti. Vediamoli uno per uno.
La struttura del sito
Un sito ben organizzato, con una struttura chiara e collegamenti interni logici, aiuta Googlebot a capire quali pagine sono più importanti e come raggiungerle facilmente.
Se invece ci sono pagine isolate, troppo in profondità o collegate male, Google potrebbe non arrivarci mai.
Non sottovalutare anche l’importanza del BoilerPlate!
La qualità dei contenuti
Ovviamente Google tende a dedicare più attenzione ai siti che pubblicano contenuti originali, aggiornati e utili. Se un sito è pieno di pagine duplicate, poco rilevanti o piene di errori, il budget verrà utilizzato male e Google potrebbe anche decidere di ridurre la frequenza di scansione.
Ma attenzione che un contenuto duplicato non è solo un “doppio contenuto”, anche un semplice errore tecnico nella gestione delle tassonomie o dei parametri url può creare un contenuto duplicato.
La velocità di caricamento
Un sito veloce permette a Googlebot di scansionare più pagine nello stesso tempo. Al contrario, un caricamento lento riduce il numero di pagine che Google riesce a visitare, anche se il budget teorico sarebbe più ampio.
Per verificare i punti più deboli che sono maggiormente impattanti sulla velocità del sito possiamo usare strumenti come GTmetrix, Google PageSpeed, l’analisi dei Core Web Vitals, o direttamente Lighthouse dentro Chrome (o browser basati su Chromium).
Si tratta di uno degli aspetti che maggiormente va ad influenzare il consumo del Crawl Budget.
Come ottimizzare il crawl budget in pochi passi
Gestire bene il crawl budget significa fare in modo che Google dedichi tempo solo alle pagine davvero utili. Non si tratta di forzare il comportamento del motore di ricerca, ma di semplificare il lavoro a Googlebot, evitandogli perdite di tempo su contenuti inutili o irrilevanti. Ci sono alcune azioni pratiche che possono aiutare a ottenere questo risultato.
Elimina le pagine non utili
Pagine duplicate, vecchie, senza traffico o con contenuti molto scarsi possono essere un peso. Conviene rimuoverle, reindirizzarle o indicare chiaramente a Google di non scansionarle, così da lasciare spazio a quelle davvero strategiche.
Utilizza il file robots.txt
Questo file permette di bloccare l’accesso a sezioni del sito che non hanno valore SEO, come aree di login, pagine di test o archivi inutili. Usarlo in modo corretto evita che Google sprechi tempo su percorsi che non devono essere indicizzati.
Migliora la navigazione interna
Link interni ben strutturati aiutano Google a raggiungere più facilmente le pagine rilevanti, segnalando cosa merita attenzione. Una buona architettura del sito può fare davvero la differenza nella gestione del budget.
Correggi gli errori 404 e i redirect inutili
Quando Google incontra molti link rotti o catene di redirect, spreca tempo su pagine che non portano a nulla. È utile fare una pulizia regolare per eliminare questi problemi e rendere il percorso di scansione più fluido.
Usa le sitemap XML in modo strategico
Una sitemap aggiornata e ben strutturata aiuta Google a scoprire più facilmente le pagine importanti, specialmente su siti complessi. Inserire solo le pagine che vogliamo vengano indicizzate è un modo per orientare meglio la scansione.
Evita parametri URL inutili
URL con parametri dinamici (tipo filtri o tracking) possono generare centinaia di varianti inutili. Meglio gestirli tramite strumenti come Google Search Console o impostazioni del CMS, per evitare che consumino il budget in modo inutile.
Consolida i contenuti simili
Quando ci sono molte pagine che trattano argomenti quasi identici, Google potrebbe distribuirci il crawl budget senza un vero beneficio. Meglio unire o riscrivere questi contenuti per rafforzare una sola pagina più autorevole.
Gestisci correttamente i contenuti duplicati
I contenuti duplicati, anche se interni, confondono Google e fanno perdere risorse. L’uso corretto del tag rel=canonical aiuta a indicare quale versione di una pagina è quella principale da scansionare.
Controlla la frequenza di aggiornamento
Aggiornare troppo spesso contenuti irrilevanti può segnalare cambiamenti che non servono, facendo tornare Google inutilmente. Meglio concentrarsi su aggiornamenti reali e importanti per non dare segnali fuorvianti.
A volte anche un template mal sviluppato può segnare come aggiornati contenuti che, di fatto, non lo sono.
Evita le infinite paginazioni
Se il sito genera serie infinite di pagine (es. filtri, categorie, risultati di ricerca interni), il crawl budget può disperdersi. È utile usare la paginazione in modo controllato o limitarla con robots.txt e noindex.
Organizza la maglia di contenuti
Creare una rete di contenuti strutturata, con tassonomie chiare (categorie e tag ben definiti), aiuta Google a capire l’architettura del sito. I pillar article, cioè articoli centrali che trattano un argomento in modo ampio, collegati a una serie di silo article più specifici, migliorano la distribuzione dei link interni. Un approccio che rende più semplice per Googlebot seguire il filo logico dei contenuti e concentrarsi su quelli più rilevanti.
Fai attenzione alla cache server!
Se il tuo template o qualche plugin portano la cache del server ad essere invalidata, di fatto ad ogni visita fornirai contenuti non in cache e questo rallenterà tantissimo le visite, incluse quelle dei crawler dei motori di ricerca.
Strumenti utili per monitorare il crawl budget
Per capire se il crawl budget viene utilizzato nel modo giusto, è fondamentale monitorare le attività di Googlebot sul sito. Ci sono strumenti che forniscono dati utili su frequenza di scansione, pagine visitate, errori riscontrati e molto altro. Analizzare queste informazioni aiuta a identificare problemi e a intervenire in modo mirato.
Ovviamente, Google Search Console
All’interno di Google Search Console, nella pagina Impostazioni, troviamo il rapporto “Statistiche di scansione”, che mostra quante richieste vengono fatte da Google, quanto tempo impiega a scaricare una pagina e quali URL vengono scansionati più spesso. È uno strumento gratuito, ufficiale e indispensabile per tenere sotto controllo il comportamento di Googlebot.
Altri strumenti utili
Oltre alla Search Console, ci sono altri strumenti che offrono una panoramica dettagliata sul crawl budget:
- Screaming Frog: analizza il sito come farebbe Googlebot, evidenziando problemi tecnici e pagine poco accessibili.
- Ahrefs: mostra le pagine più scansionate, errori di crawling e suggerimenti di ottimizzazione.
- OnCrawl: uno strumento avanzato pensato proprio per l’analisi del crawling e del comportamento dei motori di ricerca su grandi siti.