Metodologie e tecniche di brainstorming, come si fa e consigli utili

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Attivare la creatività collettiva durante una riunione può fare la differenza tra una semplice chiacchierata e un momento di vero slancio innovativo.

Questo perché quando le idee iniziano a fluire liberamente, si aprono nuove prospettive, si trovano soluzioni inaspettate e si alimenta un clima di collaborazione dinamica. Il brainstorming, se utilizzato nel modo giusto, ci permette di sfruttare al massimo le potenzialità del gruppo, trasformando ogni incontro in un’opportunità per generare valore reale.

Ma partiamo dalle basi.

Cos’è il brainstorming e perché funziona

Il brainstorming è una tecnica di gruppo che mira a raccogliere il maggior numero possibile di idee su un tema specifico, senza giudicare o criticare durante la fase iniziale. La forza di questo metodo sta nella libertà di espressione, che permette a ogni partecipante di proporre anche pensieri insoliti o apparentemente irrealizzabili.

Un’apertura che stimola l’associazione di concetti diversi e porta spesso a intuizioni che, in condizioni normali, non emergerebbero. Il brainstorming funziona perché elimina i filtri mentali, incoraggia la partecipazione attiva e crea un ambiente in cui la quantità di idee è il primo obiettivo, lasciando la qualità e la selezione ad un secondo momento.

Come si prepara una sessione di brainstorming efficace

Per ottenere risultati concreti da una sessione di brainstorming, è fondamentale preparare con cura ogni dettaglio. Molto spesso le si organizza un po’ “a braccio”, ma di fatto per poter arrivare ad un risultato concreto è necessario essere più razionali ed organizzati.

Prima di tutto, bisogna individuare un moderatore che abbia il compito di guidare il gruppo senza influenzare le idee.
Inoltre è essenziale definire in modo chiaro l’obiettivo della sessione, in modo che tutti i partecipanti sappiano esattamente su cosa concentrare gli sforzi.
Vanno poi comunicate alcune regole semplici, come evitare critiche, incoraggiare ogni proposta e puntare sulla quantità di idee.

L’obiettivo è creare un ambiente che sia il più possibile stimolante e confortevole, con strumenti utili come lavagne, post-it colorati, pennarelli o supporti digitali per annotare ogni spunto senza perderlo.

Per ricapitolare è importante:

  • Una buona organizzazione dell’ambiente e degli strumenti
  • La scelta del moderatore
  • Una definizione chiara dell’obiettivo
  • La comunicazione delle regole base

Quali sono le principali metodologie di brainstorming

Esistono diverse metodologie per rendere una sessione di brainstorming ancora più efficace e adatta alle esigenze del gruppo.
Ognuna di queste tecniche aiuta ad affrontare il processo creativo da angolazioni diverse, stimolando nuovi modi di pensare e favorendo la partecipazione di tutti.

Vediamole brevemente.

  • Brainstorming classico: tutti i partecipanti propongono idee a voce libera, senza interruzioni né giudizi.
  • Brainwriting: invece di parlare, si scrivono le idee su un foglio che viene poi fatto circolare tra i partecipanti per aggiungere o migliorare i concetti.
  • Round Robin: si stabilisce un ordine di turno e ogni persona, a rotazione, propone un’idea alla volta, mantenendo il ritmo della discussione.
  • SCAMPER: si stimola la creatività modificando un’idea esistente attraverso sette azioni: sostituire, combinare, adattare, modificare, trovare altri usi, eliminare e invertire.
  • Mind Mapping: si parte da un’idea centrale e si sviluppano rami concettuali per esplorare tutte le possibili connessioni.
  • Rolestorming: si partecipa assumendo un ruolo diverso dal proprio, immaginando come penserebbe qualcun altro al posto nostro.
  • Metodo dei Sei Cappelli: si affronta un problema indossando metaforicamente “sei cappelli” che rappresentano sei diversi punti di vista (emotivo, logico, creativo, ecc.).
  • Reverse brainstorming: si cercano soluzioni immaginando prima tutti i modi possibili per peggiorare una situazione, per poi capovolgere le idee.

Come superare i blocchi creativi

Durante una sessione di brainstorming, può capitare che il gruppo si trovi a corto di idee o che alcuni partecipanti si sentano bloccati. Per mantenere alta l’energia e favorire una partecipazione continua, è utile introdurre alcune strategie mirate.

Possiamo iniziare con tecniche di riscaldamento creativo, proponendo piccoli giochi di associazione mentale o domande insolite per sciogliere la tensione iniziale.
È importante stabilire dei turni di parola per dare spazio a tutti, soprattutto ai più timidi. Incoraggiare l’errore come parte del processo aiuta a eliminare la paura di sbagliare e libera la fantasia. Infine, applicare delle limitazioni creative, come il tempo ridotto o l’uso di sole tre parole per esprimere un’idea, può trasformarsi in uno stimolo efficace.

Ecco qualche esempio per aiutarti.

Esempi di giochi di associazione mentale:

  • Parole a catena: una persona dice una parola e il prossimo deve dire la prima parola che gli viene in mente collegandola a quella precedente, senza pensarci troppo.
  • Oggetti immaginari: si sceglie un oggetto comune (es. una sedia) e ogni partecipante deve inventare un nuovo uso creativo per quell’oggetto.
  • Storie in tre parole: si lanciano tre parole a caso e il gruppo deve inventare velocemente una mini-storia che le contenga tutte.
  • Trova il collegamento: si scelgono due cose totalmente diverse (es. una banana e una fotocamera) e i partecipanti devono trovare un collegamento logico o creativo tra le due.

Esempi di domande insolite per rompere il ghiaccio:

  • “Se il nostro problema fosse un animale, quale sarebbe?”
  • “Qual è la cosa più inutile che potremmo fare per risolvere questo problema?”
  • “Se potessimo risolverlo con una magia, come sarebbe l’incantesimo?”
  • “Come affronterebbe questa situazione un personaggio famoso?”

Cosa fare per concludere la sessione di brainstorming

Una volta terminata la sessione di brainstorming, il vero lavoro inizia con la selezione e valutazione delle idee generate.

È importante raccogliere tutte le proposte senza tralasciare nulla e analizzarle secondo criteri chiari come fattibilità, impatto e tempistiche.
Possiamo poi organizzare i concetti emersi attraverso strumenti come mappe concettuali, tabelle o griglie di priorità.

Infine, è fondamentale pianificare i prossimi passi, assegnando ruoli, scadenze e azioni specifiche per trasformare le migliori idee in progetti concreti.

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